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Esiste una piccola area in Valtellina dove il terreno diventa scosceso, il sole colpisce senza pietà e la vite combatte per esistere. Questa è l’Inferno, che si traduce in un vino che porta il nome di queste balze ardenti e ricompensa il sacrificio con un carattere nobile e indomito. Il chiavennasca, prezioso discendente del nebbiolo, si sviluppa tra i muretti di pietra e le rocce che si riscaldano al sole e si rinfrescano con la sera, perfezionandone il carattere. Lorenzo Mazzucconi ha selezionato questa terra ardua, l’ha lavorata con dedizione, l’ha fatta diventare sua. Nella storica latteria del paese ha creato la sua cantina, che è sempre aperta e autogestita, dove si possono acquistare i vini e gli alimenti della sua piccola produzione. L’Inferno di Pizzo Coca è un vino che non si svela a chiunque, ma chi sa apprezzarlo ne rimane affascinato. Se passate per Ponte di Valtellina, andate ad esplorare la sua piccola bottega.
Azienda di Ponte in Valtellina (SO) che punta in alto in termini di qualità e sostenibilità, proprio come la vetta da cui prende il nome. Lorenzo Mazzucconi, dopo aver fatto esperienza in alcune cantine importanti in giro per l’Italia, decide di venire in Valtellina per occuparsi di questa terra in salita ma che dà ottimi frutti. Inizialmente adotta una vigna nella zona dei Dossi Salati, da cui viene prodotta la Riserva Grumello Pizzo Coca. Poi cerca “casa” e nella vecchia latteria del paese inaugura la sua cantina e la conversione a produzione biologica. Ora gestisce quasi due ettari di vigne.
Il colore è rosso rubino tendente al granato; all’olfatto il profumo è caratteristico: persistente, sottile e gradevole. Il sapore è asciutto, vellutato, armonico e leggermente tannico.
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